Ultimamente ho visto la serie di Netflix “Strappare lungo i bordi” di Zero Calcare.
Racconta le vicende sue, di Secco e Sarah con falshback ed eventi particolarmente importanti della loro vita. Le vicende raccontate passano attraverso le scuole medie, superiori, fino a tornare al presente. Il racconto di Zero è molto ironico e sarcastico. In queste vicende, è sempre presente un armadillo che rappresenta la coscienza di Zero: un giudice di se stesso sempre pronto a dire il suo parere, e sentenziare su ogni suo comportamento.
Tutti noi abbiamo un armadillo, che a volte ci giudica per i nostri comportamenti… in base a delle regole stabilite non-si-sa-bene-da-chi-e-quando e che fa nascere in noi dei sensi di colpa verso gli altri. Come quando Zero, si sente in colpa per aver deluso la maestra prendendo un brutto voto… “Ma la vedi com’è triste… è tutta colpa tua… ” Gli ripete la sua coscienza/armadillo. Zero racconta: “passavo le settimane a riconquistare la sua approvazione”…
Qui di seguito un dialogo tra Zero e Sarah:
S – “Non sei onnipotente, non sei al centro del mondo della Mazzetti… Te sei un numero in mezzo ad un’infinità di numeri…”