SQUID GAME – Regole come proibizione o protezione?

Nelle ultime settimane abbiamo sentito parlare molto di Squid Game, una serie tv vietata ai minori di 14 anni. In questa serie centinaia di persone con problemi finanziari e grandi debiti, vengono invitati ad un gioco. Il premio per chi vince è un premio in denaro molto alto: tanto da estinguere ogni problema e vivere serenamente. L’unico dettaglio è che chi viene eliminato dal gioco, muore.
Inizialmente i giocatori non sono al corrente di questo “dettaglio”, ma successivamente, dopo averlo scoperto, decidono comunque di continuare. Consapevoli delle conseguenze.
La serie tv passa dei messaggi molto forti: piuttosto che continuare a vivere in queste condizioni, meglio morire; la vita ha senso solo se ci sono i soldi; con la vita si può giocare…
Sono rimasta sorpresa quando alcuni ragazzi della scuola primaria e secondaria di primo grado mi hanno detto di aver visto la serie tv, da soli!
Mi sembra quindi opportuno fare una riflessione sul significato di “vietato ai minori di 14 anni”?
Troviamo questa dicitura spesso su film, serie tv, libri, giochi in scatola, videogiochi…
Eppure, spesso, molti bambini guardano un film, giocano ad un videogioco anche se non adatto alla loro età.
Due significati stanno principalmente dietro alla dicitura vietato ai minori di * anni:
–  il bambino arriva a sviluppare le capacità cognitive ed emotive in modo graduale, esporlo a contenuti che non è ancora in grado di elaborare ed integrare cognitivamente non è funzionale al suo sviluppo e alla sua autostima
– contenuti particolarmente violenti, carichi emotivamente e contenuti sessuali possono essere elaborati solo da una certa età, sempre in base allo sviluppo cognitivo ed emotivo del bambino. Se esposti prima a questi contenuti i bambini possono viverli come esperienze traumatiche, rimanendo contenuti non elaborati che possono essere fonte di disagio o che vengono ripetuti nella quotidianità senza dargli il giusto significato.

È per questo che la regola, il vietato ai minori di, diventa una protezione per i nostri bambini e non una proibizione.

Una protezione da contenuti che non sarebbero in grado di comprendere ed elaborare.

Una protezione da contenuti che possono essere spaventanti e traumatici.

Una protezione da una crescita troppo affrettata, che non fa crescere davvero.

Spero che questo articolo ti sia stato utile, a presto!

Damiana

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